PORTOFINO: TURISMO E SPAZIO RELAZIONALE
Relatore Dott.ssa Sara Giarratana


CONCLUSIONI

  Fino agli inizi del XIX secolo Portofino era uno sconosciuto villaggio di pescatori, marinai e contadini che vivevano di un'economia basata sulla pesca, l'attività marinara e prodotti locali, cos“ come altrettanto modesto si presentava l'insediamento umano formato da poche e rudimentali case, disposte una accanto all'altra e quasi tutte caratterizzate da portici e  fondi dove venivano riposte le attrezzature per la pesca.

Questa "insenatura nascosta", cos“ definita da Guy de Maupassant  nel suo manoscritto La Vie Errante, verso la metà dell'Ottocento ha attratto aristocratici inglesi e nobili  tedeschi che, affascinati dalle bellezze naturalistiche e paesaggistiche del borgo, hanno fissato qui la loro dimora. Questa fase che rappresenta per molti aspetti il decollo turistico del borgo, ¸ avvenuta tra il 1880 e il 1890 quasi in concomitanza con la costruzione della strada che collega il centro a Santa Margherita Ligure: tale opera, infatti, ha favorito l'affluenza di un numero ancora maggiore di visitatori, con ricadute positive sul comparto ricettivo e dei servizi, che, sul finire dell'Ottocento, comincia infatti ad espandersi con la costruzione dei primi grandi alberghi tra cui il famoso Hotel Splendido, nonchE con l'entrata in esercizio dei primi ristoranti e bar.

Durante la prima metà del Novecento, se da un lato il borgo era sempre frequentato da illustri personaggi come ad esempio il barone Von Mumm che nel 1914 ospit˜ il Kaiser Guglielmo II nella sua abitazione, e il conte di Carnavon nobile inglese famoso anche per aver finanziato gli scavi che nel 1922 portarono alla scoperta della tomba di Tuthankamon, dall'altro il comparto ricettivo e dei servizi si amplia cosicchE negli anni Trenta gli esercizi superano la cinquantina tra cui ventisei tra alberghi, ristoranti, bar e tavole calde.

Durante la Seconda Guerra Mondiale il borgo viene invaso dai militari tedeschi e bombardato. A guerra ultimata molte nobili famiglie abbandonano la località, ma dopo un'intensa opera di ricostruzione il borgo ¸ di nuovo in grado di richiamare nuove forme di turismo.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale con la diffusione dell'automobile, dei voli transcontinentali e transoceanici il turismo si sviluppa sempre pi¯: tuttavia mentre in altre località costiere liguri si afferma il turismo di massa, Portofino continua a rimanere la meta di un turismo prettamente Elitario. Negli anni Cinquanta grazie a giornalisti e scrittori che hanno descritto frequentemente Portofino attraverso le pagine dei quotidiani nazionali pi¯ importanti, il borgo, fino ad allora conosciuto soprattutto all'estero, acquisisce fama anche nazionale. A partire dalla fine degli anni Settanta l'espansione dell'attività turistica ha modificato ulteriormente l'assetto economico e il sistema delle relazioni sociali presenti nel nucleo storico del centro turistico oggetto di studio: infatti, già negli anni Ottanta molte attività lavorative legate alla tradizione, come ad esempio la pesca, l'agricoltura e l'artigianato, cominciano ad essere sempre meno presenti, parallelamente ad una trasformazione nell'uso funzionale degli edifici, che da botteghe alimentari o da fondi per le attrezzature della pesca sono riconvertiti dalle multinazionali in negozi di gran prestigio.

Per salvaguardare l'identità sociale del centro e quella ambientale che ha rischiato come altre località turistiche di essere assorbita dal fenomeno della rapallizzazione, le autorità locali hanno predisposto ad hoc alcuni piani di tutela socio-ambientale, i cui effetti pi¯ rilevanti si sono avuti con l'istituzione del Parco di Portofino e della Riserva Marina, zone legalmente protette ai fini di conservare le caratteristiche naturali, ambientali, paesaggistiche storiche ed archeologiche compatibilmente con la promozione di attività artigianali. Nel contesto del Parco, ad esempio il comune ha limitato la costruzione di edifici attraverso il "blocco edilizio", mentre nell'ambito della Riserva Marina ¸ stato creato il pescaturismo un importante esempio di turismo responsabile, legato sia alle nuove esigenze di valorizzazione e riscoperta della realtà sociale ed ambientale dei luoghi pi¯ suggestivi e delle antiche tradizioni della cultura del borgo, sia alla possibilità di offrire al visitatore l'inserimento armonico nel contesto preesistente senza alterarlo permettendo inoltre agli usi e alle tradizioni marinare nuove possibilità di rilancio. Il bisogno di autorappresentazione e autoriconoscimento sociale da parte della popolazione ¸ dimostrato dal mantenimento di alcune tradizioni che si vanno ad affiancare ad altre manifestazioni mondane come le regate veliche di primavera: le feste locali, organizzate in occasione della celebrazione del patrono san Giorgio e di san Sebastiano, sono infatti eventi storici che ogni anno si ripetono grazie all'unione e alla collaborazione degli abitanti di Portofino.

Nell'ambito dell'offerta ricettiva se nei primi anni Novanta alcuni alberghi erano stati chiusi, cos“ come altri erano stati declassati a causa di costi di gestione e fiscali troppo elevati, dal 2003 si sono verificate nuovamente aperture e ristrutturazioni destinate all'innalzamento di categoria per alcuni di essi. Nell'estate del 2006 il borgo contava sei alberghi, nonchE ventotto esercizi tra ristoranti, bar e  tavole calde. Tuttavia se negli anni Settanta il borgo era ancora frequentato da aristocratici nazionali ed internazionali, negli anni Novanta, con la diffusone della telefonia mobile e di internet, fenomeni responsabili di un aumento esponenziale degli scambi e spostamenti di merci e persone, questi personaggi sono usciti poco alla volta dalla scena lasciando spazio agli Americani provenienti dagli Stati Uniti, che hanno costituito in quegli anni  una componente di primo piano nel borgo accanto a Inglesi, Francesi e Tedeschi.

Con l'avvento del nuovo millennio, che ha visto l'entrata in vigore dell'euro e l'attacco terroristico alle "Torri Gemelle" americane nel 2001, il quadro economico mondiale ¸ mutato un'ennesima volta e con esso anche la struttura della domanda turistica: infatti, in seguito a tale evento l'America ¸ stata investita da una grave crisi economica, contrassegnata da un'immediata svalutazione del dollaro, che ha frenato a sua volta il desiderio di programmare viaggi a lungo raggio. Di conseguenza Portofino, alla pari di altre località turistiche ha vissuto di riflesso questa crisi in quanto questa componente turistica era quella che fino ad allora aveva arricchito prevalentemente l'economia turistica della località. Questa situazione che dura fino al 2005, non ¸ dovuta per˜ soltanto a fattori esclusivamente di natura mondiale, ma anche alla mancata capacità da parte dell'Amministrazione locale e regionale di promuovere il prodotto turistico soprattutto nei Paesi come gli Stati Uniti d'America. Nonostante ci˜ se da un lato gli arrivi e le presenze americane, tedesche, francesi, austriache e giapponesi hanno registrato variazioni negative, dall'altro nuove componenti tra cui quella spagnola e russa hanno cominciato a rappresentare una risorsa importante per il futuro.

Gli arrivi e le presenze nazionali rivelano un calo abbastanza consistente per quanto riguarda la Lombardia, mentre tutte le altre regioni registrano andamenti positivi, soprattutto quelle del Nord per le quali si registrano i maggiori arrivi e presenze: tali flussi ovviamente sono tutti riferiti al comparto alberghiero in quanto a Portofino il segmento extralberghiero (B&B, villaggi, campi) non esiste a causa della mancanza di spazi e per salvaguardare l'esclusività del luogo. L'unica forma di turismo "fuori albergo", del resto molto affermata nel borgo riguarda invece la nautica da diporto e il traffico crocieristico: e a tale riguardo va sottolineato che il porto turistico accoglie infatti ogni anno circa 1.350 imbarcazioni in transito, registrate per la maggior parte nei registri navali dei famosi "paradisi fiscali" (Cayman Islands, Bahamas, New Jersey, Panama, ecc.).

Anche il diportismo nautico, praticato soprattutto da Lombardi e Piemontesi, ¸ comunque molto sviluppato attraverso l'utilizzo di gozzi, boston e altre piccole imbarcazioni per scopi balneari che si avvalgono dell'operato messo in atto da società specializzate nella manutenzione, pulizia e rimessaggio delle unità da diporto. Il traffico crocieristico, sviluppatosi a Portofino alla fine degli anni Novanta, invece ¸ alimentato da numerosi transatlantici delle pi¯ importanti compagnie come la Princess Cruises, la Star Clipper e la Royal Caribbean che fanno scalo qua portando numerosi turisti soprattutto Americani, Francesi, Spagnoli e Inglesi. Anche per quanto riguarda questa forma di turismo via mare, se fino al 2002 si registravano in media 120 navi all'anno, nel 2003 e nel 2004 ¸ avvenuta una flessione, seguita da una lieve ripresa nel 2005.

Nel contesto sociale odierno sarebbe impensabile fare a meno del turismo, ed ¸ per questo che ¸ laborioso mantenere la coesistenza, soprattutto in una località come Portofino, tra l'espansione commerciale delle multinazionali e le realtà locali ed ambientali in quanto rappresentano delle risorse turistiche complementari e di conseguenza, affinchE il concetto di Turismo Responsabile e Sostenibile venga applicato, il comune, gli Enti e gli abitanti, devono collaborare per il continuo mantenimento delle tradizioni e del paesaggio, incentivando allo stesso tempo il turismo e la sua continua evoluzione.


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Siti Internet

Sito Web di Portofino: www.portofino.it

Premessa - Capitolo I - Capitolo II - Capitolo III - Capitolo IV - Conclusioni

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