PORTOFINO: TURISMO E SPAZIO RELAZIONALE
Relatore Dott.ssa Sara Giarratana



CAPITOLO III

   

  3.1 - Le trasformazioni dai primi anni Novanta ad oggi

Come già analizzato nei capitoli precedenti, dalla prima metà dell'Ottocento aristocratici e personaggi di rilievo hanno cominciato ad affluire a Portofino, trasformando il borgo da semplice villaggio di pescatori ad indiscussa e prescelta località turistica Elitaria: l'affermazione turistica del borgo andata crescendo negli anni attraverso la nascita e il perfezionamento delle strutture ricettive e complementari, ma soprattutto grazie alla presenza di un patrimonio ambientale e culturale unico e quindi tale da richiamare turisti da ogni parte del mondo. L'ingente movimento di persone e capitali verso Portofino si verifica per˜ a fine primavera e in estate, con flussi di arrivi e presenze particolarmente rilevanti tra maggio e settembre.

Se tra la metà degli anni Novanta ed oggi, il turismo ha subito trasformazioni assai significative legate all'affermarsi della cultura globale, sostenuta dal diffondersi della telefonia mobile e di internet, fenomeni responsabili di un aumento esponenziale degli scambi e spostamenti di merci e persone in tempi e distanze minori, nel caso oggetto di studio,invece, frequentato da turisti ad alto reddito e con una forte propensione al consumo, se da un lato la domanda andata ridimensionandosi numericamente in termini di arrivi e presenze, dall'altro l'economia locale si sviluppata essendo basata sulla presenza sempre pi massiccia di esercizi commerciali rappresentativi di multinazionali che hanno trasformato la piazza di Portofino in una vetrina di griffes prestigiose in grado di soddisfare le esigenze sempre pi Elitarie.

Gli anni Novanta vengono considerati dai commercianti portofinesi "gli anni degli Americani": gli Statunitensi infatti, nel caso del turismo internazionale, costituivano la componente di primo piano presente a Portofino e poichE il dollaro era in quegli anni una valuta ancora forte rispetto alla lira italiana, il borgo ne aveva avuto ricadute economiche assai positive. Sempre  negli anni Novanta le altre componenti della domanda erano costituiti da Inglesi, Francesi e Tedeschi, il cui aumento era determinato anche da altri fattori, quali l'accesa concorrenza tra compagnie aeree internazionali, causate dal fenomeno della deregolamentazione (che aveva portato ad un abbassamento delle tariffe), nonchE dal perdurare di situazioni di crisi politiche in altre aree costiere del Mediterraneo (Croazia, Egitto, Tunisia, Algeria), dove le condizioni di sicurezza erano peggiorate o diventate addirittura preclusive per l'attività turistica [37] .

Con l'avvento del nuovo millennio che ha portato in primo piano l'entrata in vigore dell'euro come moneta unica dell'Unione Europea e la serie di attacchi terroristici (il pi eclatante quello dell'11 settembre 2001 alle "Torri Gemelle" americane), il quadro economico mondiale cambiato e con esso la struttura della domanda turistica: infatti in seguito a questi avvenimenti, l'America, in un clima di terrore, ha sub“to una grave crisi economica contrassegnata da un'immediata svalutazione del dollaro, che ha frenato a sua volta il desiderio di programmare viaggi a lungo raggio. E cos“ Portofino, come del resto molte altre località turistiche rinomate, ha visto diminuire fortemente la componente turistica che fino ad allora aveva sostenuto maggiormente l'economia locale, con un trend costantemente negativo. Non a caso, anche se nel 2004 la ripresa economica americana sembrava cominciare a dare segni positivi sul turismo locale, in quanto si stimava che il lieve recupero del dollaro e la diminuzione della disoccupazione avrebbero potuto agevolare la ripresa del traffico passeggeri con l'arrivo di migliaia di turisti americani, la stagione si confermata incerta sotto tutti i punti di vista sia a causa dei costi elevati dei servizi, sia per le minacce terroristiche rivolte anche all'Italia. Questa situazione, perdurata anche nel 2005, per˜ non dipende solo da fattori di natura mondiale ma anche da fattori locali, quali la mancanza di una vera e propria promozione del prodotto turistico da parte della Regione Liguria del turismo negli Stati Uniti d'America [38] . Un caso particolare riguarda il Regno Unito, Paese che ha mantenuto la sterlina inglese come moneta nazionale e quindi non ha subito crisi economiche, aumentando cos“ i suoi flussi turistici verso la località oggetto d'indagine, al contrario della Germania che invece ha subito forti contrazioni.

 Dal 2002 ad oggi la domanda turistica internazionale diventata assai instabile e frammentata, gettando luci e ombre sul comparto turistico, che tuttavia accanto alla crisi americana e dei mercati nazionali e internazionali, vede la presenza ogni anno sempre pi numerosa di turisti russi, nuova componente che potrebbe rappresentare un importante prospettiva per il futuro, accanto ai flussi alimentati da Inglesi, Francesi e Spagnoli.

Anche il turismo nazionale composto da persone aristocratiche, imprenditori e noti stilisti diminuito con il nuovo millennio, in quanto le vacanze di Milanesi, Romani e Piemontesi, dell'abituale durata di due mesi, si sono ridimensionati alla formula week-end anche durante i mesi estivi proprio a causa degli elevati costi degli affitti e dei servizi nel borgo e quindi sempre meno competitivi con quelli offerti da altre mete internazionali mediterranee come la Spagna e la Grecia.  L'escursionismo, al contrario, cresciuto di anno in anno per la frequente presenza di vip e personaggi di rilievo, che hanno reso Portofino uno status symbol e sinonimo di lusso e ricchezza,  a seguito di vari eventi raccontati  nelle cronache giornalistiche nazionali accaduti nel borgo e riguardanti persone famose.

 

3.2 – Il comparto alberghiero: arrivi e presenze.

Mettendo a confronto gli arrivi totali medi annui tra la seconda metà degli anni Novanta e i primi anni del Duemila, nell'area oggetto d'indagine si osserva una diminuzione del -6,7% : in particolare si registra una variazione negativa della componente nazionale del -7,4% e del -4,2% di quella estera (Tab.5). Scomponendo per˜ gli arrivi stranieri per nazionalità si notano situazioni diversificate: se negli anni Novanta gli Stati Uniti d'America avevano un ruolo preminente insieme alla Gran Bretagna, la Francia e la Germania, nel nuovo millennio anche se numericamente questi Stati rimangono quelli con il maggior numero di arrivi, si nota  una variazione negativa degli Statunitensi del -17,83%, della componente Tedesca del –43,77% e quella Francese del -2,62%. La Gran Bretagna, al contrario, incrementa gli arrivi del 33,88% (Fig.27).

Rispetto agli anni Novanta il Duemila vede l'aumento di arrivi di altre nazionalità come la Russia con una variazione del 61,58%, la Spagna (35,26%), la Svezia (39,64%) e i Paesi del Medio Oriente (17,08%). Analizzando poi le altre componenti si notano casi alterni: si registrano infatti variazioni negative da un decennio all'altro per quanto riguarda Paesi come la Norvegia, l'Austria, l'Australia il Giappone, il Belgio, il Brasile e l'Argentina, e aumenti invece per i Paesi Bassi, i Paesi Elvetici e il Canada. I restanti Paesi [39] , infine, registrano complessivamente una variazione positiva del 14,82% (Tab. 6).

Considerando poi la domanda turistica alberghiera sulla base delle presenze medie

annue registrate a Portofino durante la seconda metà degli anni Novanta e la prima metà del Duemila si osserva una situazione totale lievemente migliore rispetto agli arrivi: infatti la variazione media fra gli anni messi a confronto mostra un calo del -4,94%.

 Scomponendo le presenze nelle due componenti (nazionale e internazionale) si osserva che, se da un lato la prima ha registrato una diminuzione del -19,57%, la seconda registra addirittura un lieve aumento del 0,21% e quindi un'inversione di tendenza rispetto agli arrivi (Tab. 7).

Prendendo in esame le varie aree di provenienza, sia negli anni Novanta che in quelli del Duemila emerge nuovamente il ruolo primario della componente Statunitense seguita dalle altre Tedesche, Francesi, e Britanniche. Il Giappone, l'Australia e i Paesi Elvetici costituiscono altre aree di provenienza numericamente consistenti, mentre negli anni del Duemila si registrano decrementi per gli Stati Uniti ma soprattutto per la Germania e la Francia, mentre la Gran Bretagna incrementa le presenze del 27,81%, insieme al Canada (22,24%). La Russia, promettente Paese, sottolinea la sua presenza con un aumento del 49,40% insieme alla Spagna (17,62%) mentre pi o meno stabile la situazione dei Paesi Medio Orientali. Decrementi si osservano invece per altri Paesi come il Giappone, che subisce una variazione negativa del -49,50%, la Norvegia (- 57%), i Paesi Elvetici (-26,84%), l'Austria  (-22,33%) e il Belgio (-20,92%) (Fig. 28 e Tab.8).

L'identikit del turista straniero non rappresentato da giovani, ma prevalentemente da persone di media età anche perchE i giovani (a parte casi eccezionali) non si potrebbero mai permettere di soggiornare in alberghi di categoria elevata per giorni per restare in una località che offrirebbe loro ben poco. Inoltre il movimento estero costituito da un turismo di tipo individuale e non organizzato. Inoltre, dal rapporto presenze-arrivi scaturisce che sia  negli anni Novanta che nel nuovo Mmillennio la durata media del soggiorno risulta in media di due giorni.

L'analisi della componente italiana per regione di provenienza mette in luce, sia negli arrivi che nelle presenze, la presenza maggiore di turisti provenienti in primo luogo dalla Lombardia, dal Lazio, dal Piemonte e dalla Toscana, sia negli anni Novanta che nei primi anni del Duemila.  Le regioni del Nord  costituiscono la componente turistica maggiore: il Piemonte e la Lombardia figurano tra le prime in quanto non avendo sbocchi sul mare si trovano ad avere la Liguria come regione pi vicina dal punto di vista marittimo, mentre nelle regioni del Sud la domanda turistica verso Portofino molto bassa per ragioni di distanza, costi e perchE comunque sono regioni bagnate dal mare e che quindi non necessitano di lunghi viaggi a scopo balneare.

Mettendo a confronto gli arrivi tra la fine degli anni Novanta e il triennio 2003- 2005 si notano delle variazioni positive per tutte le regioni eccetto la Lombardia che tra i due periodi subisce un calo del -27,5%. La stessa situazione si presenta analizzando le presenze: anche in questo caso la Lombardia l'unica regione a registrare una variazione negativa del -37,9% (Tabb. 9 - 10 e Fig. 29).



[36] Un'altra agevolazione che sembrerebbe scontata ma che risulta invece essere di primaria importanza per un paese di dimensioni ridotte come Portofino il parcheggio: tutti gli alberghi tranne il Nazionale e l'Eden dispongono di un parcheggio e/o garage privato a disposizione dei clienti.

[37] G. ROCCA, Turismo Territorio e Sviluppo Sostenibile, Genova, ECIG 2000, p. 211

 

[38] L. PECCERILLO – F. ORIO – P. DI FORTE, Portofino Coast Gazette Bollettino d'informazione mensile per i consorziati, Rapallo 2004, pp. 3-4.

 

 

[39] I restanti Paesi sono registrati con il nome "Resto del Mondo".

 

 

[40] Il primo rappresenta un flusso turistico prettamente estivo ed Elitario, la cui mobilità caratterizzata dalla via d'acqua, anzichE terrestre, il secondo raggruppa l'insieme dei frequentatori o/e residenti della località turistica, per i quali l'utilizzo dell'imbarcazione avviene nel raggio pi o meno ristretto del porto di ormeggio o di sosta.  Cfr. G. ROCCA, Turismo Territorio e Sviluppo Sostenibile, ECIG 2000, pp. 145-146.

 

[41] A questa categoria fanno parte i porti, o specifiche aree portuali, di rilevanza economica internazionale. Questi porti e i porti appartenenti alle classi II e III di I categoria hanno le seguenti funzioni: commerciale, industriale petrolifera, di servizio passeggeri, peschereccia, turistica e da diporto. Cfr. F. BARTOLINI – F. TIMO – G. CAVANENGHI , Il Codice della Navigazione, Marittima,Interna ed Aerea, Piacenza, La Tribuna, 2003, pp. 1.265-1.266.

 

[42] Oltre che alle banchine le imbarcazioni possono ormeggiare anche ai gavitelli; l'orario d'accesso alle imbarcazioni limitato dall'alba al tramonto attraverso il canale al centro del porto stesso a velocità inferiore ai 3 nodi: le unità entranti superiori ai sedici metri devono contattare la Guardia Costiera, mentre quelle inferiori devono contattare il servizio portuale del comune di Portofino. La lunghezza massima delle imbarcazioni da diporto e delle navi da diporto  non pu˜ superare i 40 metri. Gli ormeggi oltre ad essere predisposti per barche in transito e da diporto, sono anche concessi dal comune  in forma di gavitello  ai pescherecci (ormeggio da pesca) e alle imbarcazioni utilizzate per fini commerciali come i cosiddetti taxi boat (ormeggi da lavoro). Fonte: Guardia Costiera Portofino, Ufficio Locale marittimo.

 

[43] I Çparadisi fiscaliÈ, il cui numero varia, secondo le stime, da 60 a 90 unità, sono dei microterritori o degli stati le cui legislazioni fiscali sono volutamente lassiste o inesistenti. Si pu˜ parlare di stati che commercializzano la propria sovranità offrendo un regime favorevole, una totale deregulation ai detentori di capitali, indipendentemente dall'origine di questi ultimi.

 

[44] Ad esempio la ditta Giorgio Mussini & C., la M.A.M.I s.n.c.

 

[45] Fu tentata la prima volta nel 1891 con il trasferimento nel Mediterraneo, durante il periodo invernale, delle unità minori della flotta della Hamburg-American Line, la cui clientela era costituita da personaggi in cerca di svago e nuove sensazioni. La stessa compagnia organizz˜ anche nel 1910 la prima crociera intorno al mondo con il piroscafo Cleveland a cui aderirono 650 crocieristi.

Il periodo compreso tra le due guerre mondiali costituisce l'epoca dei transatlantici i cui passeggeri erano costituiti dalla ricca borghesia. Nel Secondo Dopoguerra l'attività crocieristica, dopo aver subito un contraccolpo causato dalla concorrenza esercitata dall'aviazione, ormai dotata di mezzi pi veloci e sicuri, subisce un'esplosione: gli armatori fanno realizzare navi-passeggeri utilizzabili contemporaneamente per il servizio di linea e per l'attività crocieristica.

Se fino agli anni Settanta la crociera era considerata un prodotto esclusivo condizionato da elevati livelli di prezzo e da una durata medio lunga del viaggio, e caratterizzato da un'atmosfera raffinata e formale, in relazione a una domanda formata da una clientela con un reddito medio – alto e di età non giovane, negli anni successivi questa forma di turismo viene riproposta in modo diverso. Non a caso in quegli anni si costituisce la CLIA (Cruise Lines International Association), un'associazione creata dalle compagnie crocieristiche e dalle agenzie di viaggi affiliate allo scopo di sviluppare il comparto. Nel 1974 nasce la Carnival Cruise Lines con proposte tese a lanciare un'immagine di vacanze all'insegna del divertimento e di una clientela pi giovane rispetto agli standards del passato: infatti con le cosiddette fun ships della Carnival sono state introdotte navi dotate di strutture sempre pi moderne e complete, allo scopo di rendere il viaggio in nave un mezzo per conoscere nuove località, culture e civiltà. Mentre in precedenza si navigava quasi esclusivamente nelle zone di provenienza della domanda (Mar dei Carabi e Mediterraneo), per effetto della deregulation sono stati introdotti i pacchetti fly and cruise che permettono di raggiungere facilmente i porti d'imbarco con costi minori rispetto al passato, consentendo anche lo sviluppo di crociere di breve durata (2-5 giorni). Cfr. G. ROCCA, Turismo, Territorio e Sviluppo Sostenibile, Genova, ECIG 2000, pp. 133-138

 

[46] Spazio antistante il porto.

 

[47] Nata nel 1965 diventata famosa anche grazie al telefilm "Love Boat" che ha utilizzato le sue navi.

 

A Cura della Dottoressa Sara Giarratana


Premessa - Capitolo I - Capitolo II - Capitolo III - Capitolo IV - Conclusioni

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