Ernst Bloch, che frequentò ad Heidelberg quel circolo di studiosi fra i quali troviamo il sociologo Max Weber, Karl Jaspers, l’iniziatore dell’ Esistenzialismo tedesco, il filosofo marxista ungherese Gyorgy Lukaks, fu un grande fiIosofo tedesco d’origine ebraica che si oppose al nazismo e lasciò la Gerrnania per l’esilio in molte città dell’Europa e poi in America. Nel 1927 il fiIosofo si fermò per parecchio tempo a Portofino, in una casetta in collina, con la giovane polacca Karola, di vent’anni più giovane di lui, che diventò poi la sua seconda moglie.
Ci è riferito che in questa casa ancora non ci fosse l’elettricità e il filosofo scrivesse a lume di petrolio, lampada che lui si portava sempre appresso quando veniva in Italia. E’ vero che il progresso non era ancora così diffuso nel ’27; tuttavia rare erano le abitazioni senza luce elettrica. Evidentemente Diogene cercava l’uomo con la lanterna e lui… con il lume a petrolio.
Aveva già scritto “Spirito dell’utopia“, una delle sue opere più importanti che la ventiduenne Karola si sforzava di leggere e capire. Stava lavorando a “Eredità di questo tempo” nella quale esaminava il fenomeno del nazismo. In qualche interruzione del suo lavoro Ernst Bloch portava a cenare in una trattoria di Corte a Santa Margherita Ligure, la giovane compagna e qualche volta le faceva fare qualche passeggiata sul monte, a Portofino Vetta. Rientrato in Europa dopo la guerra, fu naturalmente accolto, come buon marxista nella Germania Orientale ma, quando si accorse degli eccessi del comunismo in occasione dei fatti d’Ungheria del 1956, decise di riparare a Tuebingen, città universitaria della Repubblica Federale Tedesca e qui morì nel 1977.
La bionda giovane Karola, anch’essa sempre attiva nella cangiante attività politica, gli sopravvisse e nel 1981, ricorda in una sua biografia “Aus meinem Leben” il periodo trascorso a Santa Margherita Ligure e Portofino.
Ernst Bloch
1885 – 1977
Portofino, un Mondo a parte.
