Raccontiamo Villa Spinola fra le residenze grandiose della Golfo di Portofino anche se, amministrativamente, non ne fa parte, essendo net territorio del comune di Rapallo. Tuttavia, come già altrove è stato ricordato, la villa, costruita proprio sulla punta Pagana, rientra nell’ambito delIa costa di Portofino.
La punta di Pagana fu sempre il confine tra Rapallo e la parte occidentale del golfo di Portofino. Nei secoli XVI e XVII, quando piu era grosso il pericolo delle incursioni dei corsari, fossero essi barbarechi, francesi o catalani, la Repubblica aveva munito la costa con una serie di guardie (torri) di avvistamento, nei luoghi più adatti; queste servirono anche per impedire sbarchi non controllati e prevenire il contrabbando e la terribile peste.
Due di queste, molto importanti per la posizione, erano le torri di Paraggi e di Punta Pagana.
Successivamente la Repubblica decise di costruire sulle rispettive punte anche dei fortilizi. Si spesero moltissimi soldi ma non si fece mai uso di queste fortezze che spesso, una volta costruite, restarono prive di guarnigione. Molto probabilmente anche in quell’epoca esistevano le speculazioni sulle opere pubbliche!! Infatti il compito di opporsi a sbarchi abusivi lo avrebbero potuto svolgere benissimo le ricordate torri’ già esistenti.
Nel 1601la famiglia Oreroche, come fa ben comprendere ii cognome, deriva dal paese di Orero, nella val Fontanabuona, non era nobile ma molto facoltosa e poté acquistare da certi Giudice le terre della punta.
Morto nel 1609 Francesco Orero, primo proprietario della “villa”, i suoi eredi, Francesco e Bernardo, mantennero indiviso ii patrimonio sino al 1641, dando inizio alla costruzione del palazzo. In questa data la proprietà, confinante con la parrocchia di San Michele di Pagana, comprendeva già tutti i terreni sui tre lati verso il mare e con sopra la strada, corrispondenti all’attuale villa Spinola, i cui confini non sono da quei tempi cambiati. Francesco Orero morì a Pagana ii 24 Iuglio 1644. È sepolto nella chiesa di San Michele e lo si trova effigiato, in ginocchio, nella famosa tela di Van Dyck, La Crocifissione recentemente esposta nella mostra del pittore al Palazzo Ducale di Genova.
È interessante notare che il grande pittore fiammingo che, come è noto, lavorò moltissimo a Genova dedicandosi soprattutto alla ritrattistica, poté, fuori Genova, realizzare questa sua opera sacra. Pare che ii Van Dyck fosse stato mandato in esilio a Pagana per qualche sua marachella nei confronti di una bella dama dell’aristocrazia genovese. Con i figli di Francesco Orero, Gerolamo e Dionisio, la famiglia andò in rovina. II terreno e la villa passarono in proprietà del marchese Pier Francesco Cattaneo e alla sua morte (1728) del fratello Paolo Maria. Dai Cattaneo per vincoli di parentela arrivò agli Spinola che v’inalberarono il loro stendardo in cui campeggia la “spina del vino” in segno della generosita e cavalleria del capostipite che personalmente spilava e offriva il vino agli ospiti.
Con gli Spinola la villa e il parco furono molto potenziati. L’interno del palazzo, con I’arredamento ancora ben conservato, è ricco di pregiate tele e di oggetti di valore. II grandioso parco con alberi d’alto fusto ha un ultracentenario cedro del Libano sotto le cui radici aeree possono passare i visitatori.
La villa ospitò molte personalità famose fra i quali, nel 1846, i principi Giovanni e Ferdinando di Borbone del Regno di Napoli. Nella Dipendenza della villa, che a quel tempo era degli Spinola, ebbe luogo nel 1920 il 1° Trattato di Rapallo fra l’Italia e la Jugoslavia per la questione di Fiume.
Da allora quella dipendenza fu denominata “Villa del Trattato“.
Portofino,un mondo a parte.