Le Ville di Portofino

A World apart
13
March 2016

Villa Aurora

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Questa proprietà apparteneva ad una antica famiglia di Portofino, Caterina e la figlia Teresa Oneto, detta la Gambetta. Erano due lotti situati sulla Penisola: uno sotto il castello Brown e l’altro prima di lo arrivare al Faro. L’ ultima erede fu Teresa, che io ho conosciuto personalmente: negli anni ’20, vendette il secondo lotto composto da un piccolo fabbricato e circa 2000 mq di terreno con accesso al mare, in una posizione incantevole che domina il golfo del Tigullio. Lo acquistò mio zio Benedetto Giuffra che vi insediò un ristorante, che si chiamava Aurora e che divenne, a quei tempi, molto di moda specialmente nelle ore notturne perché era vicino alla punta del Capo dove si domina il mare aperto con una vista strepitosa. Prima della morte di Benedetto Giuffra, fu donato al suo figlioccio Marcello De Angelis in tempo di guerra.

Nel 1944, il posto fu requisito dai militari tedeschi che vi installarono una postazione dotata di una grossa mitraglia e un deposito di polvere da sparo. A guerra finita, Marcello continuò il suo mestiere di ristoratore ma, dopo gli anni ’70, tutto il complesso fu venduto alla contessa Clara Sforni che “concentrò tutti i volumi” delle piccole costruzioni e varie baracchette in un corpo unico: ottenne dagli Enti tutori del territorio il permesso di trasformarlo in una prestigiosa villa, molto ben inserita nell’ambiente perché manteneva le caratteristiche architettoniche del luogo. Tutto questo bel lavoro fu eseguito da un geometra, Mauro Ramasco, che si è fermato a Portofino dopo la costruzione della chiesa di San Giorgio negli anni ’50: la sua ditta edile esiste ancora e viene mantenuta in attività dal figlio Paolo Ramasco. Così quella zona fu abbellita mantenendo il carattere ligure e dimostrando che, anche un’operazione tanto prestigiosa, può essere fatta molto bene quando si tratta con persone di buon senso. Grazie a Giovanni Carbone.

Portofino, un Mondo a parte.