Ospiti Storici

A World apart
14
April 2009

Rubaldo Merello, ospite di Portofino.

Rubaldo Merello visse per molti anni prima a Portofino, a San Fruttuoso e poi a Santa Margherita Ligure; sappiamo che la sua cultura era mediocre e sommaria, che non si era mai consolato della perdita di un suo bimbo, e che aveva molte manie: la mania dell’arte, quella della teosofia, della persecuzione (è inutile aggiungere che era misantropo). Tutte le sue manie ci son sempre parse legittime. Ci è parso naturale che la pittura fosse per lui una necessità e che l’esercizio di quell’arte assorbisse la massima parte delle sue energie; c’è parso naturale che cercasse un rifugio e un conforto in una disperata speranza, ci è parso naturale che credesse d’essere perseguitato. Perchè non ha da sentirsi perseguitato un uomo buono e intelligente che s’è fatto della vita un concetto molto elevato, che è sensibile da rabbrividire a ogni mistero? Che è povero e non può vivacchiare d’accordo con tutti? Che fosse un uomo molto intelligente e buono non c’è da metterlo in dubbio. 

Ma Merello era un solitario. Noi non siamo molto sicuri che amasse la Solitudine ma, ad ogni modo, quella solitudine potrebbe essere la chiave per capire l’uomo. Nei suoi quadri di paese, che sono molti, non si vede una sola figura umana Merello era contento se, per ore e ore, riusciva a essere l’unico testimone della vita lenta e solenne di quei grandi pini tutti protesi verso il mare.  Allora siquando dipingeva simo sicuri che amava la solitudine.  Un piccolo golfo con in fondo una chiesina dove sono le tombe dei Doria, il golfo di San Fruttuoso, è stato, per molto tempo il suo grande amore. E l’ha dipinto tante volte con una passione nuova e sempre fresca: quando il mare era cattivo e fioriva di schiuma tutto intorno al piccolo cerchio magico, quando il sole lo cercava amorosamente e scopriva laggiü nel suo rifugio la chiesina che custodisce i morti. Ma sempre dall’alto e da lontano l’ha dipinto, senza una barca, senza una creatura. Allora si, era contento d’essere solo. La tecnica della sua pittura ha due caratteri materiali molto importanti: e solidissima ed elastica. Quanto ai caratteri ideali, tutto quello che si può dire è una conseguenza logica di quello che abbiamo gia detto.

Come tutti i forti temperamentiMerello è libero: intendiamo dire che il suo clima mentale è un clima di libertà. Non ha preconcetti stilistici, non è legato a formule cromatiche. Ma, quando dipingeva, Merello era un pittore. Detta a questo modo pare una grulleria, eppure sono così pochi quelli che dipingono perchè sono pittori! Chi dipinge per vanità, chi per sbarcare il lunario, chi per patriottismo; pochissimi, ma proprio pochissimi, quelli che dipingono perchè sono pittori.  Merello voleva bene all’aria, al mare, agli alberi e dipingeva perchè i colori di questo mondo sono belli. Se non ci siete ancora stati, andate a San Fruttuoso, andate a Portofino e vedrete che Merello aveva ragione. Ma, se vi parrà che quel mare, quel cielo, quei pini son diversi da come li ha visti lui, non v’indignate. Andate cauti e fate un po’ di credito all’artista. Non ve ne pentirete, ne siamo sicuro. Finirete col convenire che Merello vi ha aiutati anche lui, come tutti i veri artisti, a capire e ad amare ii mondo.

Rubaldo Merello
1872 – 1922

Portofino, un Mondo a parte.