Nell’incantevole estate del 1853, il celebre compositore romantico Richard Wagner scoprì per la prima volta l’esperienza mediterranea a Genova. La città lo rapì con i suoi oleandri in fiore, le notti divine, e un panorama mozzafiato che spaziava dal possente monte di Portofino fino ai lontani monti di Francia.
Wagner non poté fare a meno di esprimere il suo entusiasmo nella corrispondenza con la prima moglie, Minna Wagner, descrivendo la bellezza e l’atmosfera uniche della regione. Ma fu un evento inaspettato a segnare indelebilmente la sua permanenza: una tempesta estiva.
Dopo giorni di tempo splendido, il cielo di Genova si oscurò improvvisamente, dando vita a un temporale carico di elettricità. Lampi e fulmini si scaricarono sul mare e sul promontorio di Portofino, turbando il compositore e scatenando una fortissima mareggiata che il giorno successivo flagellò il litorale.
Questo fenomeno meteorologico non solo allarmò Wagner ma lo affascinò al punto da suggerirgli le note della famosa “Cavalcata delle Valchirie.” La potenza della tempesta, gli alti oleandri in fiore, e la vista di Portofino da lontano si fusero in un’ispirazione creativa senza pari per il grande maestro romantico.
La visita a Genova divenne così non solo un ricordo indimenticabile ma una fonte d’ispirazione per una delle opere più celebri della musica classica. La natura, con la sua bellezza e la sua forza incontenibile, trovò il modo di dialogare con l’anima sensibile di Wagner, dando vita a un capolavoro che continua a vivere nei teatri e nei cuori degli appassionati di tutto il mondo.
Portofino e Genova non furono solo una tappa nella vita di Wagner, ma un luogo di rinnovamento e scoperta artistica. Una storia che ancora oggi, attraverso le note della “Cavalcata delle Valchirie,” ci parla di un’epoca lontana e di un legame profondo tra arte e natura, un legame che solo i veri geni riescono a cogliere e a trasmettere.
Richard Wagner
1813-1883
Portofino, un mondo a parte.