Il castagno (Castanea sativa Mill.) appartiene normalmente all’orizzonte delle latifoglie termofile, ma avendo la possibilità dl superare inverni piuttosto freddi ed estati notevolmente calde ed essendo scarsamente sensibile a variazioni anche forti di umidità e precipitazioni, vive in Liguria in una fascia che dal mare arriva sino ai 900 m dl altitudine. A Portofino scende anche a poca distanza dal mare. Il castagno ha un aspetto inconfondibile: Il tronco cilindrico, coperto da una corteccia abbastanza chiara con screpolature formanti un reticolo, si ramifica ben presto in due o tre possenti rami, che sostengono la folta ed ampia chioma di forma tondeggiante. Uno dei castagneti più ampi ed omogenei di tutta la fascia costiera della Liguria si trova per l’appunto sul Promontorio di Portofino, dove occupa una zona vasta, che si estende sulla maggior parte del versante nord del Monte, ed è maggiormente diffuso sul versante che scende verso Santa Margherita Ligure dove raggiunge quasi il livello del mare.
In località Semaforo Vecchio, e nella parte centrale della valle dell’Acqua Fredda vi è una netta predominanza del castagno. In queste zone, la fitta ombra fa- vorisce lo svilupparsi di un tappeto di erbe e di un fitto intreccio di edera che a volte si arrampica sui tronchi. Anche la vallata che dal Monte delle Bocche arriva fino oltre il bivio per S. Rocco e i Semafori, ad eccezione della località Pietre Strette, è coperta da castagneto. Nel tratto vicino alle antenne televisive il castagno è misto a querce, frassini, carpinella e qualche esemplare di pino marittimo. Si aggiungono anche specie introdotte dall’uomo, come cipressi, ginepri, abeti; nello scarso sottobosco pre- domina il rivestimento erbaceo. Sul versante settentrionale del Monte di Portofino si trova un castagneto quasi del tutto simile a quello descritto per il territorio attorno ai Semaforo Vecchio; nella località detta Salto del Lupo », conca delimitata dai crinali di M. di Portofino e M. delle Bocche, Il castagneto, pur essendo abbastanza fitto, è costituito invece da individui di modeste dimensioni, certamente rigetti di antiche ceppaie.
Nella parte più alta del Promontorio, e soprattutto sul versante esposto a nord-est, al castagno si accompagnano essenze che si ritrovano Insieme con questa specie nel suo orizzonte naturale, come il frassino, Il nocciolo, la carpinella ed alcune specie di quercia. Quando queste essenze diventano più abbondanti numericamente, si osserva un graduale passaggio verso il bosco misto, o verso un consorzio omogeneo di altra specie. In altri punti del Promontorio, situati a quote più basse o a più breve distanza dal mare (M. delle Bocche, M. della Croce), si notano alcune specie più tipicamente mediterranee, come l’erica, il corbezzolo, il mirto, alcune quercie ed altre, che costituiscono il sottobosco del castagneto, mentre il pino marittimo si mescola col castagno stesso. A queste due specie arboree si aggiungono la carpinella, il nocciolo e qualche frassino. In alcuni tratti, come sul margine occidentale della Valle dell’Acqua Fredda, tra La Mortola e Località Paradiso, il pino diventa predominante sul castagno. In questo caso il sottobosco si fa più fitto e più ricco dl specie, appartenenti tutte alla macchia mediterranea, come ad esempio l’erica arborea, Calycotome spinosa Link, Cistus salvifolius L., il corbezzolo, la ginestra. Nella parte più bassa del versante orientale, vicino al luoghi abitati, il castagneto lascia il posto agli olivi e ad altre piante coltivate.
Portofino,un Mondo a parte.