Monte di Portofino

A World apart
30
January 2009

Parco Terrestre e Parco Marino

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Il territorio del parco del Monte di Portofino che si estende per 1138 ettari, di cui 514 nel Comune di Camogli, 368 nel Comune di Santa Margherita Ligure e 256 (ossia l’intera superficie comunale) nel Comune di Portofino, e da tempo oggetto di tutela. Per salvaguardarlo fu costituito nel 1935 l’Ente Autonomo Monte di Portofinodotato di competenze passate nel 1978, al momento della soppressione dell’Eamp, allaRegione Liguria, che ha trasformato il promontorio in parco regionale. Non c’è stata soluzione di continuità tra le due istituzioni: entrambe si sono proposte di garantire la tutela e la riqualificazione dell’ambiente naturale e dei valori storico-culturali in esso racchiusi, di promuovere la conoscenza e la fruizione pubblica dei beni ambientali in forme compatibili con la loro salvaguardia, la diffusione di modelli di impiego del tempo libero improntati ad un equilibrato rapporto tra I’ambiente naturale e la componente antropica, il mantenimento delle tradizionali attività agricole del Monte e l’incentivazione delle attività artigianali.

Molto più recente e l’istituzione dell’area marina protetta di Portofino, già prevista dalla legge n. 979 del 31 dicembre 1982 per la difesa del mare, concretizzatasi nel 1998 mediante apposito decreto del ministro dell’ambiente Edo Ronchi, modificato ed integrato in una nuova stesura dell’anno seguente. Tra gli obiettivi che il provvedimento si propone, oltre alla protezione ambientale, spiccano la tutela e la valorizzazione delle risorse biologiche e geomorfologiche, la realizzazione di programmi di studio, di ricerca scientifica e di educazione ambientale, la promozione dello sviluppo socio-economico compatibilmente con la rilevanza naturalistico-paesaggistica dell’area. All’istituzione del Parco Marino di Portofino, il cui sviluppo costiero è di circa 15 chilometri, si e giunti dopo trent’anni di studi e di proposte. La prima idea di istituire una riserva subacquea lungo il promontorio risale infatti all’ottobre del 1969 in occasione degli studi preliminari per un seminario internazionale sul promontorio diPortofino indetto dalla sezione genovese dell’associazione ambientalista Italia Nostra.

Nella circostanza viene formulata una bozza di progetto alla cui stesura collaborano autorevoli esperti tra i quali il professor Enrico Tortonese, allora direttore del museo di Storia naturale di Genova, conoscitore profondo della realtà sommersa portofinese, della quale si è occupato a partire dal 1958, e i professori Rodolfo Pichi Sermolli e Francesco Berlingeri. Seguono innumerevoli iniziative e proposte, che culminano nel 1974 in un convegno tenutosi a Camogli, in cui i professori Enrico Tortonese e Michele Sarà sottolineano, producendo abbondante materiale frutto di numerose indagini, l’interesse scientifico e l’esigenza d’una tutela dei fondali portofinesi. Agli inizi degli anni Ottanta, soprattutto la Provincia di Genova, affiancata dalla locale sezione del WWF iniziano ad occuparsi del problema, promuovendo un programma di ricerche e di verifiche sulla situazione ambientale e socio-economica della zona. Gli anni Novanta sono caratterizzati da forti proposte ed altrettanto forti contrapposizioni, fino all’istituzione, a fine decennio, dell’Area Marina Protetta.

Portofinoun Mondo a parte.