Monte di Portofino

A World apart
12
January 2010

Il versante da Punta Cannette a Punta Chiappa.

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E zona C dell’Area Naturale Marina Protetta di Portofino (riserva parziale), nella quale sono vietati l’ancoraggio libero, l’ormeggio non regolamentato e la pesca subacquea; sono invece consentiti l’ancoraggio nelle aree predeterminate e accesso con alle piccole imbarcazioni a remi e a vela e con motore non superiore ai 24 metri esclusivamente per raggiungere gli ormeggi ad una velocità massima di cinque nodi. Inoltre sono praticabilile attività subacquee compatibili con la tutela delle specie viventi e la conservazione dei fondali (fotografia, riprese, turismo subacqueo etc.) e la pesca sportiva da riva e da natante fermo con lenza e canna, esercitata dai residenti nei Comuni interessati ed in quelli immediatamente limitrofi. Sono esclusi dalla riserva parziale il corridoio di accesso e la rada di porto Pidocchio, in prossimità dell’abitato di Punta Chiappa.

Caratteristiche della costa di Portofino. E evidentein questo primo tratto la duplice presenza dei calcari marnosi del Monte Antola, che si estendono fin oltre l’abitato di San Nicolò e la puddinga, che occupa invece l’area di Punta Chiappa. Sono ben visibili i frequenti accumuli detritici dovuti alle numerose frane che continuano ad interessare questo tratto roccioso, provocate dalle abbondanti falde idriche sotterranee, dalle acque meteoriche che scorrono in superficie e, alla base, dall’erosione marina. Nei tratti risparmiati dagli smottamenti appaiono con chiarezza i vari strati di rocce di diverso spessore, con ripiegamenti e giaciture molto variabili, ma con direzione quasi sempre perpendicolare rispetto alla costa. La diversa colorazione, dal grigio biancastro al grigio bruno è determinata dagli elementi che compongono lo strato, le incisioni profonde sono state tracciate dalle acque di ruscellamento superficiale.

In prossimità di Punta Chiappa si può invece osservare il conglomerato di Portofino o puddinga, composto prevalentemente da ciottoli dl diametro variabile dai cinque ai dieci centimetri legati da sabbia ed argilla. Tale conglomerato è debolmente stratificato in banchi molto spessi e non sempre ben distinti.Il parco marino di Portofino ha inizio da Punta Cannette, una piccola punta tozza e appena accennata, alla base della collina dei Castellaro, nei pressi della spiaggia privata dell’hotel Cenobio dei Dogi. I successivitratti di costa sono caratterizzati da singolari nomi attribuiti dai pescatori spesso in base alla forma di alcuni scogli. Erano un tempo “le poste”, luoghi sorteggiati presso il locale ufficio marittimo, tra i pescatori per calarvi le reti. Si passa dalla madia (in genovese meizoa), alla formichina (forrnigoin), allo scoglio delle ore dieci (O scheuggio de dexe oe), un orologio naturale, dove il sole arriva a quell’ora, al caricatore (caregadò), al pruno (seza), alla rovina (a roina) dove si caricavano i massi che franavano dal monte, e ancora le fette di lardo (sciappe de lardo), il pino (O pin) un bonsai naturale, un pino in miniatura crollato tempo fa con la roccia che lo sosteneva, la bottega (a bittega) e poi il pesale, scoglio al quale viene fissato il cavo principale della tonnara.

In prossimità di Punta Chiappa si incontrano lo scaletto del Generale, la villa dei Maggiore ed il Mulino, di cui resta a testimonianza dell’antica attività, la casetta che ospita la trattoria Da Drin, e ancora, sempre procedendo verso sud, il rondanino, la nuora e gli scogli grossi, grandi massi di puddinga in prossimità d’uno scalo. Poco oltre, in un “casetto” di pescatori è stata ricavata un’altra rinomata trattoria, Da Spadin. Infine, attraverso una passerella si giunge al piccolo Porto Pidocchio o Foce, racchiuso tra l’imbarcadero ed una ripida parete di puddinga. Sullo sperone roccioso della Punta, che si protende nel mare per circa 200 metri, sono visibili un pilastrino a strisce orizzontali bianche e nere – un segnale che trova corrispondenza con un altro collocato sul Monte Esoli – e un altare con un bel mosaico del pittore Francesco dal Pozzo, raffigurante la Madonna che viene in soccorso di alcuni pescatori sorpresi da una violenta tempesta. Ogni anno la prima domenica di agosto, nella ricorrenza della Stella Maris, l’edicola è meta di una processione di barche provenienti dal porticciolo di Camogli. Un occhio alla costa, ma anche uno al mare aperto, dove con un po’ di fortuna è possibile avvistare piccoli branchi di delfini, tra cui la stenella e il tursiope, balenottere rostrate, capodogli, zifii, ed alcuni squali, come lo squalo elefante e il verdone. Altre occasioniper curiose ed interessanti osservazioni possono essere offerte dalle tartarughe (caretta caretta), dal pesce luna (mola mola) e talvolta anche da banchi fitissimi di meduse, come la temibile Pelagia Noctiluca dal forte potere urticante.

Portofino, un Mondo a parte.