Il Castelletto a Portofino è una specola che, per la sua singolarissima posizione, merita di essere ricordato: “…era un’antica guardia o vedetta per scoprire i Saraceni, questa proprietà che da oltre centoventi anni era della famiglia di Giacomo Prato e dei minori Prato fu Giuseppe con atto notaio Arata di Genova, 28-2-1898, e precisamente terreni dal mare il Castello terra rossa , che in più volte venne ristorata e portata a questo stato di bellezza nella quale ora si trova…”. Così dicono le cronache.
Guardando a tramontana, da questa posizione si vede l’intero borgo di Portofino e, girandosi verso levante, si scorge la fascia di costa sul mare che, dalla punta di Cajega, fa tutto il giro del golfo del Tigullio. Scrutando poi città per città e golfo per golfo, si arriva fino all’isola del Tino nel golfo di La Spezia.
Questa vista domina interamente il golfo di Genova sino a capo Mele: in mezzo a tutto questo spazio di mare, si possono osservare di continuo navi e bastimenti che si dirigono in tutte le direzioni e, nelle giornate particolarmente terse, si vedono anche le isole di Gorgona e Capraia e la Corsica.
Nel 1909, questa incantevole proprietà venne acquistata dalla vedova di lord Carnarvon che, dopo vari scambi e permute, venne venduta nel 1948 all’illustre giornalista inglese Alessandro Clifford. Egli parlò molto diPortofino in tutto il mondo, come si può leggere nel suo famedio nella chiesa di San Giorgio.
Dopo la II guerra Mondiale, dal 1948 risultano altri passaggi di proprietà sino all’ultimo, un italiano, il professore genovese Francesco Berlingeri, il famoso avvocato di Diritto marittimo il quale, unico caso finora verificatosi, subentrò al proprio nonno alla cattedra di Diritto marittimo dell’Università di Genova.
Sono questi i personaggi che contribuiscono a tenere alta l’immagine di Portofino nel mondo e, per fortuna, non sono delle eccezioni!
Voglio scrivere un inciso storico che mi ricordo. Un personaggio inglese, forse un amico della signora Brodie, vedova Oppenheim e proprietaria del Castelletto fra il 1931 al 1948, era spesso ospite in casa sua: al mattino, arrivava in Piazzetta per armare la sua piccola barca a vela ed andare per mare e noi, i bambini, eravamo molto incuriositi da lui perché aveva un vistoso tatuaggio a forma di serpente tanto che lo avevamo soprannominato “l’uomo dei serpenti“.
Si diceva che conoscesse bene la costa ligure genovese perché aveva abitato per lunghi periodi a Portofino dove, nel caso fosse sfuggito a qualche lettore distratto, non mancano mai motivi di interesse. Grazie a Giovanni Carbone.
Recentemente la proprietà è al centro di interesse internazionale per la sua vendita che pare potrebbe essere acquisita dalla catena alberghiera Four Seasons.
Costo? Venti milioni di euro.
Portofino, un Mondo a parte.