Un grande gruppo animale che ha sempre avuto molteplici attrattive nel Monte di Portofino, non soltanto per gli zoologi, è quello degli Uccelli. Come attesta una pubblicazione (Spanò, 1969) – ove sono enumerate 94 specie – essi sono i soli animali nei cui riguardi si siano svolte sul Promontorio di Portofino ricerche di una certa ampiezza.
Lungo la costa si osservano naturalmente diversi uccelli marini, fra i quali primeggiano per notorietà i Gabbiani, appartenenti a specie varie; la più comune è il Gabbiano reale (Larus argentatus), riconoscibile per la notevole statura e per il becco giallo con una macchia rossa presso l’estremità. E’ stazionario, ma la sua nidificazione – probabilmente sulle impervie scogliere del lato meridionale – non è accertata.
In primavera compaiono talvolta In buon numero i Mignattini (Chlidonias niger), che il colore nerastro distingue dalla Rondine di mare (Sterna hirundo) – pur essa frequente – la quale è bianca, col dorso grigio e il capo superiormente nero. Meno frequenti sono lo Svasso maggiore (Podiceps cristatus) e la Strolaga mezzana (Colymbus articus), e meno ancora alcune altre specie come – tanto per citare due esempi – la Sula (Sula bassana) e la Gazza marina (Alca torda). Durante il passo primaverile, si posano sugli scogli la candida Garzetta (Egretta garzetta) e due altre specie di Aironi dall’inconfondibile sagoma: quello grigio (Ardea cinerea) e quello rosso (A. purpurea).
Tra la fine di febbraio e maggio è assai comune una piccola specie di Anitra selvatica, cioè la Marzaiola (Anas querquedula), che può formare grossi branchi; è sessualmente dimorfica come le anitre in generale e i maschi si riconoscono per una banda bianca ai lati del capo, al di sopra degli occhi. I cosiddetti Limicoli o uccelli dl ripa (un tempo inclusi fra i «trampolieri ») non mancano: in marzo furono osservati a Punta Chiappa l’Occhione (Burhinus oedicnemus) e la graziosa Pavoncella (Vanellus vanellus), caratteristica per il ciuffo dl piume nere che sovrasta il capo.
Ben più numerosisono naturalmente gli uccelli che vivono nell’interno, popolando sia i boschi, sia i coltivati. Molti sono migratori, comparendo solo durante la epoca dei passi o soggiornando durante tutta la bella stagione; altri sono Invece stazionarli. Esigua è la rappresentanza dei rapaci diurni (Accipitriformi). I più frequenti sono forse, come in altre zone, la Polana (Buteo buteo) e il Gheppio (Falco tinnunculus) ; tra I più rari è da ricordarsi il Biancone (Circaetus gallicus), uccello di notevole statura, che spesso nel Monte di Portofino viene confuso con l’Aquila (il suo colore bianco sulle parti inferiori permette l’immediato riconoscimento).
Quanto al rapaci notturni Stringiformi non è stato segnalato che l’Allocco (Strix aluco), il cui capo grosso e tondeggiante è privo dei due ciuffi che caratterizzano il Gufo. A gruppi diversi appartengono alcuni uccelli assai noti. Il Colombaccio (Columba palumbus), – che fra i nostri Colombi selvatici è quello dl maggiori dimensioni – compare soprattutto in autunno, mostrandosi talora in buon numero tra la fine di settembre e novembre; le macchie bianche ai lati del collo e sulle ali lo rendono inconfondibile.
Invece la Tortora (Streptopelia turtur) è soprattutto primaverile: Il suo caratteristico verso si ode nel boschi in aprile e maggio. Altro uccello che visita il promontorio dl Portofino durante la sua migrazione primaverile è la Quaglia (Coturnix coturnix), accanto alla quale deve menzionarsi un secondo Galliforme: il Fagiano (Phasianus coichicus), che venne immesso a scopi venatorii e del quale è dubbia la sopravvivenza. Con I tepori della bella stagione arrivano il Cuculo (Cuculus canorus) – che si riproduce (non possiamo dire «nidifica»!) nei boschi ove echeggia il suo particolare grido – l’Upupa (Upupa epops), dal bel ciuffo erettile, il variopinto Gruccione (Merops apiaster) – considerato a ragione come uno degli uccelli più belli della nostra fauna – e il Rondone (Apus apus), che giunge in aprile e si trattiene per tutta l’estate o quasi, nidificando. Primaverile-estivo e nidificante è anche il Torcicollo (Jynx torquilla), più numeroso negli oliveti; la sua affinità con i Picchi ci fa ricordare che sul promontorio risulta presente anche Il Picchio verde (Picus viridis).
Com’è noto, i Passeriformi costituiscono la serie dl Uccelli di gran lunga più ricca. 53 specie furono segnalate nel territorio che qui ci interessa: la percentuale è pertanto notevole. Alcune di esse sono stazionarie, come il piccolo Scricciolo (Troglodytes troglodytes), che predilige le macchie dl rovi, il Merlo (Turdus merula), il Pettirosso (Erithacus rubecula), il Fringuello (Fringilla coelebs), Il Cardellino (Carduelis carduells) e il Passero (Passer italiae).
Fra i migratori, è naturale dare Il primo posto alla Rondine (Hirundo rustica), a cui è affine il Balestruccio (Delichon urbica), che è meno frequente e riesce immediatamente distinguibile per il groppone bianco. Tra le varie specie di Tordi primeggiano per abbondanza Turdus phllomelos – che compare soprattutto in marzo – e T. iliacus (T. sassello), che invece transita durante il tardo autunno e l’inverno. Grossi branchi dl Storni (Stur- nus vulgaris) sono di passaggio In particolare in febbraio e marzo. Diversi uccelletti mostrano spiccate preferenze per determinati ambienti: così l’Occhiocotto (Sylvia melano- cephala) dimora essenzialmente nelle macchie, mentre il Fringuello preferisce gli oliveti e le varie specie di Lui (Phylloscopus) vivono nei boschi di caducifoglie.
Tra i Passeriformi non ancora menzionati, ricordiamo i seguenti, in quanto sul promontorio di Portofino si incontrano con maggiore o minor frequenza: Cinciallegra (Parus maior), Capinera (Sylvia atricapilla), Allodola (Alauda arvensis), Tottavilla (Lullula arborea), Cornacchia grigia (Corvus cornix), Ghiandaia (Garrulus glandarius), Picchio muratore (Sitta europaea: nonostante il suo nome volgare, non ha nulla a che fare con i Picchi!), Rampichino (Certhia brachydactyla), Ballerina bianca (Motacilla alba), Cutrettola (M. flava), Regolo (Regulus regulus), Usignolo (Lusclnia megaryncha), Culbianco (Oenanthe oenanthe), Codirosso (Phoenicurus phoenicurus), Pigliamosce (Musci- capa striata), Balia nera (M. hypoleuca), Averla piccola (Lanius collorio), Peppola (Fringilla montitringilla), Ciuffo- lotto (Pyrrhula pyrrhula), Verdone, (Chloris chioris), Luca- rino (Carduelis spinus), Verzellino (Serinus serinus).
A queste, e ad altre specie ancora, dobbiamo i melodici canti che riescono così graditi a chi percorre le pendici del monte di Portofino. Ripetute osservazioni hanno consentito di individuare sul promontorio le principali direttrici del passo primaverile e autunnale degli uccelli migratori. In primavera, questi giungono sia da ovest, sia da est seguendo la costa meridionale, sia dal mare aperto; sul mare si radunano molti branchi di uccelli acquatici – come le Anitre – che verso sera riprendono i loro lunghi itinerari dirigendosi verso l’entroterra. Invece in autunno si vedono gli uccelli arrivare da levante o da nord-est.
Portofino, un Mondo a parte.