Dopo l’annessione della repubblica di Genova al Regno sardo-piemontese durante il congresso di Vienna del 1814-1815, il demanio del Regno di Sardegna vendette le fortezze in riva al mare per la guardia alle coste contro i saraceni: abbandonati totalmente alle intemperie, le mura di questi castelli si avviavano alla rovina, così, dopo la seconda metà del XVIII secolo, le fortezze vennero vendute ai privati per trasformarle in abitazioni civili.
Anche a Portofino i consoli inglesi, che frequentarono con le loro imbarcazioni la costa e scoprirono il Borgo, si accorsero della fortezza di San Giorgio: fu la famiglia Brown che acquistò il castello dal Demanio nel 1857 e la trasformò in abitazione grazie al famoso architetto Alfredo D ‘Andrade. I Brown vi abitarono per lunghissimi anni, costruendo una residenza di lusso con collezioni di porcellane spagnole, armi e mobili antichi: i due pini sul terrazzo verso il Golfo furono piantati il giorno del matrimonio del console. Nel recente passato entrambi i pini furono distrutti da una serata di lampi e saette.
Inoltre vennero sistemati il parco sottostante la fortezza e i relativi giardini e sentieri.
Il Castello Brown comprendeva anche la villa “La Torre” e la casa chiamata “Villa della vacca”, forse per la presenza di stalle, con l’accesso al mare sia sulla spiaggia della Ciappella che dalla darsena del porto, fino al arrivarealla spiaggiadell’Olivetta. Il 6 settembre del 1950, con atto del notaio Luigi Cassanello, la proprietà fu venduta ai signori John Barton e Joalyn Baber, i quali la abitarono sino al 1962: quando decisero a loro volta di cederla, volevano trovare un acquirente che non facesse delle speculazioni su questa meraviglia. L’amministrazione comunale di Portofino dell’allora sindaco Bortolotti (1960-1964) aveva come Segretario il dottor Giuseppe Gennero, persona molto avveduta e vero “conservatore ambientale”: egli parlò con il Sindaco perché promuovesse l’acquisto della fortezza per il Comune, cosa che si avverò con il consenso all’unanimità dell’intero Consiglio comunale.
Il castello Brown è circondato da un giardino mediterraneo ricco di fiori, roseti e pergolati. Tutto intorno il panorama è incantevole aprendosi sul golfo fino a punta Baffe e dal terrazzo sull’ingresso di Portofino. E’ un posto davvero indimenticabile, sia per la vista che offre,la circostanza in cui risiede e la tranquillità che Vi avvolge rendendoVi sereni e ben disposti. Consigliato. Anni addietro venne usato per il celebre party della regata velica Trofeo Zegna.
Acquistata nel 1870dal console inglese Sir Montague Yeats Brown, fu restaurata dall’arch. D’Andrade. Proprietà Comunale dal 1961, è stato oggetto di recente restauro conservativo ed è aperto alla visita turistica Ospita la sede di rappresentanza dell’Area Marina Protetta di Portofino – in sostanza però è una stanza completamente vuota con appena una targhetta fuori! Fu eretto intorno all’anno 1000 in posizione dominante per controllare l’ingresso all’insenatura. Nei secoli successivi fu più volte ristrutturato ed ampliato. Durante dei lavori sono state rinvenute alla sua base tracce di una preesistente torre romana databile molto probabilmente tra il II-III secolo d.C.
E’ dal 1961 proprietà del Comune di Portofino che spesso lo utilizza per esposizioni. Il castello merita sicuramente una visita per lo stupendo panorama che si gode su tutta Portofino e la baia. Le pareti dell’edificioospitano numerosi bassorilievi e arredi architettonici in marmo o in ardesia.Nella prima sala vi sono alcuni mobili originali e arredi architettonici oltre ad una parete con finestre in stile gotico. Si accede al terrazzo dove un tempo erano allogate le artiglierie.
Il console Brown da cui prende il nome il castello, in seguito trasformò questa area in uno splendido giardino. Questa proprietà è a tutt’oggi vincolata al servizio pubblico come visite panoramiche, congressi, manifestazioni, ecc.: così Portofino possiede un bene anche di notevole prestigio storico anche se, sembra un pò abbandonato, spesso le stanze sono completamente vuote, i servizi per gli ospiti sono davvero trascurati. In positivo c’è da annotare la sistemazione all’ultimo piano di una stanza dove nel muro vengono proiettate immagini storiche del borgo, quella che il comune infelicemente definisce – esperienza immersiva – che però in realtà, è un filmato proiettato nel muro. Tutto qui!
Per salire al piano superiore si attraversa una scala ricoperta da “laggioni”. L’uso delle maioliche per rivestire le pareti era molto diffuso in Liguria, come stile proveniente dalle aree del Mediterraneo e dal mondo arabo. Nella scala del castello è posta una maiolica raffigurante un Presepe, copia della Adorazione dei Magi attribuita ai Gagini (XV sec.), mentre l’originale si trova a Genova in via Orefici 47r. Nel vano scale è possibile ammirare una copertura medievale in legno a cassettoni dipinte con immagini di santi, martiri e regnanti. La sala al primo piano è coperta da volte a crociera di tipo lombardo, in cui campeggia al centro un grande trittico e sulla destra una stufa in maiolica. La sala circolare della torre è stata profondamente ristrutturata.
L’edificio si compone di un altro piano, chiuso al pubblico perchè ospita il Centro Meteo Mursia.
Richiede una passeggiata per raggiungerlo di circa 15 minuti che sale appena scesi in Piazzetta sulla destra. Si consiglia di munirsi di bevande e scarpe adatte. Nel pomeriggio, un golfino sulle spalle, è sempre consigliato a Portofino. L’ingresso è di 5 euro. Per la vista panoramica vale senza dubbio la spesa. Grazie a Giovanni Carbone.
Portofino, un Mondo a parte.